Il momento in cui si riceve una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento si configura spesso come una comunicazione che disorienta bambini e famiglie, le quali sono chiamate, insieme alla scuola, a rispondere in modo efficace e tempestivo ai nuovi bisogni emersi ed a mettere in campo tutti gli interventi possibili che possano agevolare il bambino nel proprio processo di apprendimento.
Ci chiediamo allora, cosa può fare la famiglia per prendere parte attiva in questo percorso di aiuto e sostegno?
Può scegliere di intraprendere un percorso di riabilitazione con il supporto di specialisti che hanno le competenze per attuare una serie di interventi volti al sostegno ed al benessere dell’alunno.
La parola riabilitazione non deve far pensare al recupero di un’abilità che prima era presente e per qualche ragione è andata perduta, non è il caso dei DSA che si configurano invece, come dei disturbi di origine neurobiologica: essi non sono l’esito di un’abilità perduta a causa di eventi traumatici, ma caratterizzano il funzionamento del singolo individuo. Riabilitare un DSA non significa dunque, portare alla sua scomparsa, ma potenziare proprio quell’abilità che risulta fragile, al fine di migliorarla, incrementando ad esempio, le capacità di scrivere, leggere, calcolare, con tutte le ricadute positive che ciò può avere sul percorso scolastico ed il futuro percorso di vita e di lavoro delle persone che hanno un disturbo specifico dell’apprendimento.
Una volta ricevuta la diagnosi di Dislessia, il passo da compiere è quindi quello di andare alla ricerca del trattamento più adeguato ed efficace.
Le principali linee guida che regolano la pratica clinica nell’ambito dei DSA forniscono delle indicazioni generali sulle caratteristiche che deve avere un trattamento riabilitativo.
- Il trattamento si deve basare su un modello chiaro e su solide evidenze scientifiche.
- Deve essere erogato il più precocemente possibile e deve tenere conto delle caratteristiche emerse dalla diagnosi.
- Si ritiene efficace un trattamento che migliora l’evoluzione dell’abilità in misura maggiore di quella che sarebbe la sua naturale evoluzione attesa.
Nel caso specifico dell’abilità di lettura, i trattamenti che si rivelano più efficaci sono quelli che mirano in primo luogo a normalizzare la correttezza, a far sì cioè, che il bambino riduca la quantità di errori durante il proprio processo di lettura ed in un secondo tempo, conducono al miglioramento anche della velocità di lettura, favorendo l’automatizzazione dei processi di riconoscimento lessicale. La ricerca scientifica ha dimostrato come i trattamenti più efficaci permettono di ottenere in 3 o 4 mesi un miglioramento nella velocità di lettura equivalente a quello che si otterrebbe in un anno senza trattamento, e ciò indipendentemente dal livello di gravità iniziale del disturbo.
Alla luce di queste affermazioni risulta ben evidente il vantaggio di procedere con la scelta di un trattamento riabilitativo. Ma come scegliere ed impostare il trattamento più efficace per il proprio figlio?
L’incontro con lo specialista risulta essere un passaggio fondamentale all’interno del quale la famiglia ed il bambino stesso vengono resi partecipi ed informati circa le modalità di svolgimento dell’intervento ed i relativi obiettivi. In particolare, è importante che vengano date indicazioni precise rispetto a:
- numero di sedute previste e durata;
- dove si svolgerà l’attività: in studio, a casa, a scuola, ovunque lo specialista lavorerà con il bambino;
- le attività proposte durante il trattamento e quali strumenti verranno utilizzati;
- la misurazione dei risultati, ovvero come verrà effettuata e poi “restituita” alla famiglia.
Il trattamento riabilitativo spesso coinvolge direttamente anche la famiglia che può estendere il lavoro in studio continuandolo a casa, seguendo le indicazioni dello specialista e condividendo passo passo il percorso ed il miglioramento del bambino.
Una modalità di trattamento integrato che unisce lavoro in studio e lavoro da casa, rendendolo così maggiormente efficace, viene rappresentata dall’utilizzo di piattaforme di teleriabilitazione.
Nel nostro Centro un prezioso ed efficace strumento di lavoro è la piattaforma online RIDInet della cooperativa Anastasis, la quale viene utilizzata dal clinico che, in seduta insieme al bambino, imposta il percorso calibrandolo sulle necessità ed in base al profilo del disturbo e ha così modo di supervisionare costantemente il processo dall’interno della piattaforma. Allo stesso tempo anche la famiglia viene coinvolta, usufruendo dell’accesso alla medesima piattaforma: il bambino che apre RIDInet a casa insieme al genitore, trova un ambiente giocoso e motivante a lui dedicato, con diverse app destinate al lavoro sugli aspetti che deve potenziare. Così il lavoro da casa affianca quello svolto in studio e migliora l’efficacia del trattamento, permettendo al bambino di lavorare con una frequenza maggiore e con maggiore costanza, portando conseguentemente ad un miglioramento più significativo.
Questi tipi di percorsi possono inizialmente essere vissuti come faticosi dai nostri bambini, che sono chiamati a lavorare su qualcosa che per loro risulta davvero difficile e, alle volte, anche frustrante; con l’andare del tempo però, grazie al sostegno congiunto dello specialista e dei genitori ed al proseguo dell’allenamento, loro stessi arrivano a sperimentare di essere migliorati, rendendosi conto che commettono meno errori e che sono diventati un po’ più veloci nella lettura. Alcuni scoprono anche che leggere non è poi così male!