Come si struttura una riabilitazione della componente ortografica della scrittura?
Il clinico innanzitutto deve effettuare un’analisi qualitativa degli errori commessi dal bambino nei quaderni o nelle prove somministrate, cercando di individuare quale è la tipologia di errore più ricorrente e definendo così la priorità dell’intervento.
Gli errori si possono classificare in:
- fonologici, in cui non viene rispettato il rapporto tra suono e segno (scambio, omissione o aggiunta di lettere/sillabe, digrammi o trigrammi);
- non fonologici, errori nella corretta rappresentazione visiva e ortografica delle parole (unione o separazione di parole o parti del discorso, uso dell’apostrofo, dell’h e di scambio di suono omofoni non omografi)
- fonetici relativi al corretto uso delle doppie e dell’accento.
Lo specialista nella pianificazione del percorso deve avere sempre ben in mente le tappe di apprendimento della scrittura del bambino: dapprima è bene stabilizzare la corretta conversione di ogni suono nel segno corrispondente, gradualmente si potranno introdurre gruppi ortografici più complessi, relative eccezioni, regole grammaticali, l’uso dei raddoppiamenti e dell’accento, in quanto il bambino sarà in grado di analizzare parti più ampie delle parole, memorizzare alcune complessità ortografiche e arriverà a scrivere recuperando direttamente la forma ortografica della parola stessa.
Come rendere efficace un trattamento sull’ortografia?
A livello statistico si ritiene efficace un trattamento che porti ad una riduzione del 50% degli errori rispetto alla prima valutazione; inoltre a livello clinico, si considera il migliore adattamento del bambino alle richieste della quotidianità.
Dalla revisione sistematica di alcuni studi condotti su ortografie non trasparenti, risultano efficaci i trattamenti in cui vengono fornite:
- istruzioni esplicite nell’esecuzione dell’attività,
- possibilità ripetute di esercizio su una stessa difficoltà,
- feedback immediato rispetto al risultato conseguito,
- l’uso di tecnologie informatiche (videoscrittura con sintesi vocale).
Inoltre nelle recenti linee guida per la gestione dei disturbi dell’apprendimento (2022) si sottolinea l’importanza di potenziare la trascrizione fonema/grafema nelle prime classi della scuola primaria, invece si consiglia di attuare degli interventi multicomponenziali, orientati sia alla competenza ortografica che al potenziamento delle funzioni esecutive, quali la memoria di lavoro e la capacità di inibire la risposta, nel secondo ciclo della scuola primaria.
È bene non trascurare che un buon percorso d’intervento si struttura su ciò che il clinico osserva in seduta così da ricalibrare le proposte in base alle difficoltà, alla motivazione ed al coinvolgimento del bambino, e necessita della collaborazione con la rete familiare e scolastica in cui il singolo è inserito, indispensabile sia per avere dei feedback sull’andamento del percorso che per mantenere e potenziare il lavoro ambulatoriale.
Nel caso specifico dell’ortografia è possibile attivare la piattaforma di riabilitazione a distanza, Ridinet della cooperativa Anastasis, all’interno della quale il clinico sulla base del profilo del bambino sceglie e predispone delle applicazioni specifiche, monitorando l’andamento del percorso ed integrando così il lavoro in studio e quello svolto da casa.