L’intervento di recupero e di potenziamento nel caso di difficoltà nell’area del calcolo è un aspetto cruciale per almeno due motivi.

In primo luogo, ci permette di distinguere con maggiore certezza il disturbo di apprendimento vero e proprio da una semplice difficoltà temporanea: se dopo un intervento di potenziamento, infatti, il bambino recupera le proprie difficoltà ed ottiene miglioramenti significativi che si mantengono nel tempo, si può ragionevolmente concludere che non si trattasse di un disturbo specifico dell’apprendimento ma di una difficoltà per l’appunto, momentanea. Secondariamente, intervenire in maniera precoce e mirata costituisce il passo fondamentale per una migliore evoluzione delle problematiche legate all’apprendimento matematico.

Un intervento riabilitativo e di potenziamento delle abilità matematiche si pone infatti, come obiettivo il raggiungimento del massimo livello di competenza possibile e deve essere mirato a lavorare sulle specifiche capacità risultate deficitarie, al fine di ottenere un miglioramento significativo, che dovrà essere cioè maggiore rispetto all’evoluzione attesa senza l’intervento del potenziamento.

 

Come si possono potenziare queste abilità?

Alcune strategie di potenziamento è bene che siano indentificate ed utilizzate già a partire dalla scuola primaria; se ne possono individuare diverse e raggruppare sulla base di quale processo stanno andando a rinforzare.

Per quanto riguarda i processi di conteggio, ad esempio, è importante verificare sin da subito che le competenze siano state ben acquisite. Alla base dei processi semantici si trova l’abilità di collegare il numero arabo al referente semantico che ne rappresenta la quantità: si possono quindi, proporre delle schede in cui si chiede al bambino di quantificare e discriminare quantità diverse. I processi lessicali invece, riguardano l’abilità di attribuire correttamente il nome ai numeri e si basano su competenze di natura verbale. Per potenziare queste abilità si possono proporre delle attività per allenare i processi di lettura e di scrittura dei numeri nei diversi codici, arabico e verbale. I processi sintattici ci permettono di riconoscere che le cifre assumono un valore diverso a seconda della posizione in cui sono collocate all’interno del numero: per rinforzare i suddetti processi si possono quindi, proporre degli esercizi che permettono di consolidare la capacità di riconoscere il valore posizionale delle cifre partendo dalle decine e unità e poi via via arrivare anche alle cifre più alte, come le centinaia, le migliaia o addirittura i milioni.

Il calcolo a mente è forse una delle competenze maggiormente implicate nell’apprendimento matematico, sicuramente quella più evidente e riconoscibile anche dai non addetti ai lavori. Per eseguire corrette operazioni mentali sono coinvolti diversi processi cognitivi, tra cui la memoria di fatti numerici, cioè calcoli immediati e rapidi come le tabelline, e la memoria di lavoro, ovvero quella componente che permette di immagazzinare nuove informazioni nella memoria a breve termine, di concentrarsi su di esse e di manipolarle in tempo reale. È quindi, molto importante allenare i bambini all’uso di diverse strategie per le addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni in modo da stimolare il calcolo a mente e di conseguenza favorire l’evoluzione ed il potenziamento dell’intelligenza numerica.

Il calcolo scritto è strettamente connesso alle procedure e agli algoritmi delle operazioni, che con il passare del tempo si automatizzano. Si noti che questo consolidamento delle procedure, tuttavia, stimola molto poco i processi cognitivi legati alla cognizione numerica. Pertanto, se l’obiettivo è quello di potenziare l’area della cognizione numerica è bene non limitarsi a far esercitare i bambini unicamente con le operazioni in colonna, ma sarebbe sicuramente più proficuo diversificare gli esercizi, proponendo anche attività inerenti al calcolo a mente e all’identificazione di opportune strategie. Per favorire l’acquisizione e l’automatizzazione delle procedure è possibile utilizzare griglie per lo svolgimento dei calcoli in colonna, che tramite frecce e colori aiutino il bambino a ricordare quali operazioni svolgere per prime e in quale ordine (alto-basso, destra-sinistra).

È importante aiutare i bambini e ragazzi con discalculia a non odiare la matematica, dando loro strategie e strumenti che gli permettano di sentirsi più competenti e di capire che possono farcela.

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