Si avvicina il periodo degli esami di stato per le scuole secondarie di primo e secondo grado e in alcuni ragazzi aumenta l’ansia e la paura di affrontare questo ostacoloSpesso questo deriva dall’incertezza su come saranno le prove e dall’idea di non sapere come prepararsi al meglio.  

Il ministro dell’istruzione ha rilasciato diversi decreti dove sono indicate le modalità di svolgimento dell’esame finale. Facciamo chiarezza insieme 

L’esame per la terza media prevede la realizzazione e la presentazione di un elaborato e una prova orale dove a partire dalla presentazione dell’elaboratosaranno valutate le competenze della lingua italiana, le competenze logico matematiche e le competenze nelle lingue straniere.  

L’elaborato riguarderà una tematica condivisa dall’alunno con i docenti e assegnata dal consiglio di classe e dovrà essere individuata per ciascun alunno tenendo conto delle caratteristiche personali e dei livelli di competenza per consentire l’impiego di conoscenze, abilità e competenze acquisite sia nell’ambito del percorso di studi, sia in contesti di vita personale, in una logica di integrazione tra gli apprendimenti.  L’elaborato può essere realizzato sotto forma di testo scritto, presentazione anche multimediale, mappa o insieme di mappe, filmato, produzione artistica o tecnicopratica o strumentale e coinvolgere una o più discipline tra quelle previste dal piano di studi. Deve essere consegnato entro il 7 giugno 2021, in modalità telematica come definito da ciascuna scuola.  

Inoltre, all’interno del decreto ministeriale, nelle modalità di scelta, di assegnazione e soprattutto di realizzazione, viene introdotto un elemento di novità molto significativo rispetto allo scorso anno, ovvero si sottolinea cheI docenti avranno cura di seguire gli alunni suggerendo loro anche la forma dell’elaborato ritenuta più idonea“. L’invito a seguire gli alunni sottolinea l’importanza di quella personalizzazione dell’approccio didattico che è l’unico strumento in grado di garantire il fondamentale principio di equità,condizione preliminare perché sia assicuratala tutela agli alunni con difficoltàe quindi il successo formativo di ciascun alunno.  

Questa precisazione rivelauna preoccupazione nei confronti di ragazze e ragazziche stanno avviandosi ad affrontare il primo esame della loro vita scolasticadopo due interi anni scolastici compromessi dall’emergenza pandemica e che per questa ragione presentano particolarifragilità,non solo dal punto di vista strettamente didattico, ma anche sotto il profilo psicologico. 

Una considerazione importante è che la guida e il supporto degli insegnanti per la stesura dell’elaborato è un’occasione propizia pervalutare bene il processo e non il solo prodottoLa valutazione dell’elaborato non deve limitarsi al momento della prestazione conclusiva del giorno dell’esame, momento di performance nel quale l’emozione, la novità della situazione, la consapevolezza delle proprie difficoltà rischiano troppo spesso di penalizzare gli alunni con DSAma deve tenere in considerazione anche l’intero percorso che l’alunno ha fatto per giungere alla realizzazione dell’elaboratoche gli è stato assegnato.  Questo a beneficio sia dell’alunno, che potrà meglio mettere in luce le proprie capacità, che dei docenti. 

Per l’esame di maturità ci sarà un colloquio orale articolato nel seguente modo:  

  • discussione di un elaborato riguardante le discipline caratterizzanti in una forma ad esse coerente. L’elaborato dovrà essere integrato dagli apporti di altre discipline o competenze individuali in una prospettiva multidisciplinareL’argomento è assegnato a ciascun candidato dal consiglio di classe, tenendo conto del percorso personale.  
  • discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno; 
  • analisi del materiale scelto dalla sottocommissione costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema e finalizzato a favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare; 
  • esposizioneeventualmente mediante una breve relazione o un elaborato multimediale, dell’esperienza di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta durante il percorso di studi. 

È importante sottolineare come il “maxi-colloquio” dell’orale non sia finalizzato a valutare le conoscenze acquisite nelle discipline oggetto di studioma altre e più complesse competenze nel rispetto della personale esperienza di maturazione dei ragazzi.  

Questaffermazione costituisce premessa delle tutele che devono essere garantite agli studenti con DSAIl colloquio dell’esame di Stato è finalizzatoad apprezzare: le capacità argomentative, critiche e personali, nella correlazione fra diversi ambiti dei saperi coinvolti nella discussione; la capacità di analizzare le varie esperienze condotte nell’ambito del PCTO, in relazione a quanto le stesse abbiano apportato in termini di sviluppo delle competenze specifiche relative al corso di studi frequentatoil livello di maturazione personale relativo al complesso quadro di competenze caratterizzante l’educazione civica. Un esame, quindi, centrato su competenze che non costituisce un ostacolo e non preclude agli studenti con DSA di poter compiere quella sintesi significativa dell’intero percorso di studio effettuato. 

Ci sono altri due elementi caratterizzanti per descrivere meglio il “nuovo” esame nella direzione della personalizzazione della proval’individuazione di docenti “di supporto” per monitorare/sostenere lo studente nel suo lavoro di predisposizione del materiale per l’esame e il “debutto” del curriculum dello studente. 

L’individuazione dell’elaboratoda assegnare ad ogni studente ad opera del Consiglio di classe,è strutturato sulle discipline caratterizzantima deve essere inquadrato in una prospettiva multidisciplinaree tener conto delle esperienze personalidesunte dal curriculum dello studente. L’elaborato quindi deve essere calibrato agli interessi,allespecifiche competenzee ad“aspetti personali” dello studente. 

Per lo studente con DSA questo aspetto assume una rilevanza significativa, soprattutto se consideriamo che la scelta ministeriale è quella di potenziare le diversità di ognuno e non di omologare a parametri standard i diversi percorsi di formazione degli studenti: ognuno, infatti,avrà potenziato maggiormente alcuni aspettiavrà curato dimensioni piuttosto che altre ed è di notevole importanza calibrare l’elaborato assegnato a quanto di meglio ha maturato lo studente nel corso della sua formazione. Allo studente è chiesto di riflettere sugli essenziali della sua formazione, su quelle modalità critiche, rielaborative, ideative e rappresentative che gli sono più congeniali, che mettono meglio in evidenza quanto ha appreso.  

Per quanto riguarda ilCurriculum dello studente, lo stesso Ministero, nella nota n° 349 del 05/03/2021 lo definisce come “una delle novità ordinamentali realizzate quest’anno che consente una migliore organizzazione e documentazione della realtà degli apprendimenti e delle caratteristiche di ciascuno”. Il Curriculum, introdotto conDecreto n° 88 del 06.08.2020, quindispinge l’Esame di Stato verso una rilevante personalizzazione, alla quale non possono sottrarsi sia i Consigli di classe prima, sia le Commissioni poi, nella gestione del colloquio. 

Stessa attenzione la Commissione deve porre nella predisposizione del materiale dal quale prende l’avvio la seconda parte del colloquio (testo, documento, esperienza, progetto o problema), il quale deve tener conto delpercorso didattico effettivamente svolto dalla classe, ma anche“delle iniziative di individualizzazione e personalizzazione eventualmente intraprese nel percorso di studi”. 

Ulteriore elemento fortemente innovativo, consiste nellaindividuazione di specifici compiti di supporto e coordinamentodel lavoro di preparazione dell’elaborato da parte dello studente,affidato ad uno dei docenti facenti parte della CommissioneQuesta funzione di “tutoraggio” è nuovae risponde senz’altro alla logica di consentire ad ogni candidato diessere messo nelle condizioni di “dare il meglio di sé”, cioè vede il momento dell’Esame come un momento finale che valorizza il percorso svolto e non che individua, per gerarchizzare le diverse prestazioni, “chi sa” da “chi non sa”, “chi sa meglio” da “chi sa di meno”.  

Per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento, senza sottovalutare gli importanti aspetti fin qui evidenziati, l’assegnazione dell’elaborato e la prova orale sono definite sulla base di quanto previsto dal piano didattico personalizzato e viene garantito l’utilizzo degli strumenti compensativi già previsti per le prove di valutazione orali durante l’anno scolastico, l’utilizzo di schemi, grafici, mappe, così come sempre utilizzate. La Commissione dovrà, se necessario, adattare la griglia di valutazione del colloquio. Non è invece ammesso l’utilizzo delle misure dispensativequali ad esempio la limitazione del numero di brani di letteratura da preparare per il colloquio orale o la possibilità di fare riferimento a una diversa lista di brani (ma è il Consiglio di classe che elabora tale lista, quindi saprà valutare tutte le variabili relative al gruppo-classe).  

L’esame di Stato dovrebbe consentire ad ogni ragazza e ad ogni ragazzo di completare, in modo coerente con il percorso pregresso, un importante ciclo di studi acquisendo la consapevolezza (e acquisendola proprio in virtù della preparazione che fa del proprio esame) del progetto di vita che vuole costruire negli anni immediatamente successivi. 

Questa nuova modalità d’esame ha delle caratteristiche e un profilo complessivo di tutto rispetto, che potrebbe traghettare il sistema scuola della secondaria dalla preoccupazione eccessiva per le conoscenze, soprattutto disciplinari, alla reale capacità di guardare lo studente nella maturità globale di quello che ha imparato a fare con le conoscenze apprese (competenze).  

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