Quando va bene se ne parla poco… Mi riferisco ai bambini, ai più piccoli, che sono tra le vittime dell’emergenza sanitaria che rischiano di riportare i danni più duraturi.   

David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi (Cnop), dichiara: “l’eccessivo utilizzo di dad nella scuola dell’infanzia e primaria può limitare l’apprendimento, ostacolare la regolazione emotiva, cognitiva e comportamentale. Con una ridotta capacità di concentrazione, una minore curiosità e autocontrollo, con sintomi di ansia e depressione”. 

Tantissimi sono i genitori che incontro e che, parlando del proprio figlio, esordiscono dicendo “in questo periodo si è spento, “parla poco, si racconta poco”, oppure “è molto irascibile, ha molta meno pazienza” … Queste e molte altre frasi fanno capire quanto grande sia il disagio che i più piccoli stanno manifestando, stanno somatizzando.  

La videolezione, soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria, è faticosissima! L’apprendimento prevede un insieme di competenze cognitive, relazionali, comportamentali che nella dimensione virtuale si perdono. Questa è una consapevolezza ormai propria di ciascuno. Forse serve a poco concentrarsi su quello che si sta perdendo, ma potrebbe essere d’aiuto pensare e quello che si può ottimizzare in questa situazione. Si ma cosa? Direte voi…  

In questo momento, più che mai, diventa fondamentale, sia per gli insegnanti che per i genitori, puntare sulla competenza, più che sulla didattica: le materie che prendono forma, le materie che entrano in azione. Far vivere al bambino esperienze concrete e costruttive, che formano più che stare ore e ore davanti a uno schermo, è un’occasione preziosa! Questo anche a distanza è possibile.  

  • Fare in modo che il bambino possa osservare, accorgersi di ciò che lo circonda; manipolare, sperimentare quello che gli viene spiegato. Questo permette di renderlo più attivo nelle lezioni, coinvolto e partecipe.  
  • Può rendersi necessario affiancare il bambino durante le videolezioni, questo non è un passo indietro, non significa violare un suo spazio! Permette invece all’alunno di rimanere sintonizzato. Generalmente è efficace alternare momenti di supporto e affiancamento, a momenti in cui il bambino viene lasciato in autonomia.  
  • Creare delle pause tra una videolezione e un’altra, prima che il bambino sia saturo, anticipando così il suo essere esausto! Per ogni età evolutiva c’è una soglia attentiva da riconoscere e rispettare.  
  • Aiutare il bambino ad avere cura dello spazio in cui svolge la sua dad, sistemandolo insieme. È un luogo speciale, dove sta imparando cose nuove! 
  • Creare momenti di svago e gioco all’aria aperta, che possano obbligare il bambino a staccarsi dallo schermo luminoso. 
  • Aiutarlo a organizzare delle brevi videochiamate con i suoi compagni, vivendo così quella dimensione relazionale tanto desiderata. 
  • Lanciare delle sfide stimolanti (la torta più bella, il disegno più colorato, chi raccoglie più segni della primavera…), che mettano il bambino nella condizione di sperimentarsi e sperimentare. 

Anche in questa situazione il bambino impara qualcosa di nuovo e, come dice Leo Buscaglia, ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo. 

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